Recensione NiceHCK M6

Prezzo: 100€ circa

Dove acquistarle: https://it.aliexpress.com/item/NICEHCK-M6-In-Trasduttore-Auricolare-Dell-orecchio-4BA-2DD-Ibrido-6-Unit-HIFI-Metallo-del-Trasduttore/32955034092.html

Specifiche tecniche:

  • Risposta in frequenza: 20-40k Hz

  • Impedenza: 17 Ohm

  • Sensibilità: ca. 106 dB/mW

  • Driver: 4 armature bilanciate + 1 driver dinamico (non 2, come dichiarato, ma uno formato da due diaframmi, per spiegarlo alla buona)

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È la prima volta che mi capita di provare un paio di cuffie “gemello” ad un altro già provato. Queste M6 di NiceHCK sono, infatti, simili in tutto e per tutto alle DMG di BGVP, recensite qui poco tempo fa. In questa recensione richiamerò più volte alcuni punti dell’altra. Avverto subito che, a differenza di quanto riportato sul sito, il cavo non ha il microfono e non sembra esserci un’opzione per averlo. Ma se contattate Jim, magari ve le spedisce con formula “personalizzata” con un cavo che più si addice ai vostri bisogni.

Ringrazio Jim di NiceHCK per la cortesia e per il set in prova “sotto cauzione”. Potete trovare questa recensione anche in lingua inglese sul mio profilo Head-fi, a questo indirizzo: https://www.head-fi.org/showcase/nicehck-m6.23430/reviews#review-21516

Unboxing e prime impressioni

La scatola in cartone marchiata NiceHCK contiene un solido astuccio rigido, al cui interno ci sono tutti gli accessori del caso. Anche l’astuccio è brandizzato, ed è l’unica cosa per cui differisce da quello delle YinYoo V2; questo mi fa pensare che siano prodotte nella stessa fabbrica. Gli accessori sono: un buon numero di gommini di varie dimensioni e colori, un paio di tips in memory foam, una clip, i filtrini per il tuning e il cavo, che arriva già attaccato agli auricolari. A proposito dei filtrini, specifico già che vale lo stesso discorso delle DMG: per me non sono il motivo per cui dovete rivolgervi a un paio di cuffie del genere, perché le differenze tra l’uno e l’altro sono minime e probabilmente impercettibili per la maggior parte degli uditi. Tra l’altro, pare che siano esattamente gli stessi in dotazione con le “sorelle”. In generale, la dotazione è la medesima tra le due, ma l’aggiunta dell’astuccio rigido per contenere le M6 è un vantaggio non indifferente.

La prima impressione che ho avuto è che il cavo non fosse di buona qualità. Mi sono ricreduto: il colore trae in inganno, ma anche in questo caso siamo davanti ad un cavo “fratello” di quello di più gradevole colore argento in dotazione con le DMG, che non è eccelso ma fa il suo lavoro in modo più che discreto. Se devo essere preciso, quello delle BGVP è effettivamente leggermente superiore in quanto ha gli inserti metallici, mentre quello delle M6 li ha in plastica; ma dal punto di vista sonoro, come vedremo più avanti nella recensione, non ci sono differenze. Le cuffie ricordano immediatamente le DMG, tranne che per un dettaglio sul fronte che le differenzia – in teoria anche in modo sostanziale, in quanto le M6 dovrebbero avere un’apertura per il passaggio dell’aria in più rispetto alle DMG. Questo – sempre in teoria – si tradurrebbe in un maggior potenziale d’azione del driver dinamico (attenzione: è uno, non sono due come pubblicizzato). A conti fatti, anche qui non ho udito differenza alcuna. Sarà per questo motivo che nelle DMG questa apertura era prevista, ma è stata poi evitata in fase di assemblaggio? Tutto è possibile. Spero mi sia permesso di dire che, viste le palesi somiglianze tra le due, le M6 sono quasi un “dupe” delle DMG. La vestibilità è identica: l’esperienza è la medesima, ottima, tra le due, permettendo un comfort di livello anche per lunghe sessioni d’ascolto. I gommini più confortevoli per me sono stati quelli piccoli, mentre quelli più isolanti quelli in foam, che al solito consiglio per sessioni più lunghe in quanto più scomodi e macchinosi da infilare. Il cavo ha gli archetti in memory pre-formati, che funzionano bene. Personalmente, apprezzo queste soluzioni tanto quanto il non averli, l’importante è che non abbiano il fil di ferro all’interno per mantenere la forma – KZ, sto parlando dei tuoi cavi.

Suono

Chiarisco subito: se avete letto la recensione delle BGVP DMG, potete anche saltare questa parte. Il suono è lo stesso, la cuffia è la stessa. E con questo voglio dire che è un suono davvero credibile: caldo, neutro nella distribuzione delle frequenze, leggermente U-shaped. Forse l’unica differenza che colgo tra le due – ma potrebbe essere placebo – è che le M6 sono leggermente meno sibilanti delle DMG, cosa che avevo effettivamente evidenziato tra i “contro” di quegli auricolari. Faccio un passo indietro. Le mie sorgenti sono state: FiiO M7, Dodocool DA106, Focusrite 2i2 da MacBook Pro 2012. I file audio vanno – in ordine decrescente – da DSD (Pink Floyd) a FLAC 24/92 (Queen, Jack Garratt) a FLAC 16/44 (Bon Iver, Greta Van Fleet, Jacob Collier, …) ad ALAC (Sia) a MP3 320 (Jamie Cullum, Niccolò Fabi, Everything Everything).

Devo fare una premessa: in questo stesso periodo sto provando le ADVANCED M4, prodotto piuttosto famoso, finanziato su Kicstarter un paio di anni fa. Dopo aver provato quelle, che hanno un suono davvero flat e un palcoscenico gigantesco, quelle caratteristiche vengono inevitabilmente relativizzate negli altri prodotti. Dunque, in assoluto queste M6 hanno un palcoscenico discretamente ampio, ma decisamente meno avvolgente se messo in relazione a quello riprodotto dalle M4 di ADV. E lo stesso vale per la risposta in frequenza: il bilanciamento è ottimo, non si ha alcuna sensazione di enfasi nelle frequenze basse né di eccessiva brillantezza negli alti o arretratezza nei medi; ciononostante, facendo lo stesso confronto, il suono risulta più colorato. Più caldo, più rilassato. Non per forza dei difetti, e comunque dipende sempre dall’uso che ne fate. Certamente mi viene da pensare alle M4 come ad un prodotto perfetto per la produzione musicale, mentre alle M6 come ad un prodotto più indicato per l’ascolto di musica o i live stage – visto anche come vestono. Perché faccio un confronto con un prodotto così diverso sia come pubblico che come prezzo (2-3 volte inferiore! Le ADV M4 costano 50€)? Perché confrontarle con le DMG sarebbe aria fritta, detta nel modo più sincero possibile. Vi farà ridere, ma il mio consiglio è di scegliere tra le due in base al colore che preferite, dal momento che in mano e alle orecchie l’esperienza acustica è la medesima. Le M6 hanno un interessante colorazione smeraldo che non si trova nelle DMG – che ci sono invece in rosso e in blu. Io, coerentemente col titolo di questo sito, le ho prese entrambe nere (o quasi).

In ogni caso, visto che mi trovo a divagare, torno sul suono; alla fine, è la parte più importante. L’estensione in gamma bassa c’è ed è solida e credibile. Non è enfatizzata (il rischio è che vengano pompate le frequenze che si avvicinano ai medi), ma risponde alle richieste senza incertezze. I medi sono ben gestiti, senza particolari vuoti tipici dei prodotti più consumer-oriented. Anzi, gli strumenti sono sempre ben separati e le voci hanno sempre gli spazi che richiedono. Gli alti sono meno convincenti, per il suono leggermente sibilante che può dare fastidio, soprattutto se la musica è cantata in quelle lingue che di “S” e “T” ne hanno tante. Come l’italiano. Ma non hanno dei cali, come succede talvolta, o dei picchi: il punto è proprio che sono discretamente piatti, ma l’orecchio tende a sentirli ad un volume più alto rispetto alle frequenze delle gamme inferiori. Con questo voglio dire solo che sto cercando il pelo nell’uovo in un suono che, per me ed il mio gusto, è stato convincente al 99%. Non capita quasi mai di avere così poche incertezze (per un prodotto) né di essere così soddisfatto (per me), per cui non vi fate spaventare da queste critiche, perché con tutta probabilità molti di voi sono abituati a cuffie molto più sibilanti e sbilanciate, senza rendersi conto che lo siano. E queste sono senza ombra di dubbio una delle migliori scelte sui 100€, tanto quanto lo sono le sorelle.

Conclusioni

Visto che di confronti ne ho già messi in mezzo alla recensione, e altri tre li ho messi nella recensione delle DMG (qui) – valgono anche per queste -, passo direttamente alle conclusioni. Se avete voglia di affacciarvi al panorama dell’alta fedeltà senza spendere un capitale, prendete in considerazione questo prodotto. Fatelo seriamente: è vero che la concorrenza è agguerrita, ma spesso non ha tanti assi nella manica come queste M6 di NiceHCK. Se pensate all’ottima dotazione che ricevete e al non banale astuccio rigido per il trasporto, la qualità (e la quantità di accessori) di questo paio di monitor, in relazione al prezzo, è difficile da battere.

Pro

  • Design modulare (cavo, filtrini)

  • Suono

  • Ottima dotazione (astuccio; tantissimi gommini, anche in foam)

Contro

  • Troppo simili alle DMG

  • Il cavo potrebbe essere migliore

  • Leggermente sibilanti