Prezzo: 17€
Dove acquistare: https://amzn.to/2PE8RaF
Specifiche tecniche:
Driver: magnetodinamico da 9.2 mm
Sensibilità: 116 dB
Impedenza: 16 Ohm
Unboxing e prime impressioni
A differenza dell’altro modello di QianYun che abbiamo testato, le Qian39 (qui la recensione), queste 79 non hanno una scatola per il trasporto ma vengono fornite di qualche accessorio in più, come i gommini in memory foam. Non parliamo più di una cuffietta piatta, infatti, ma di una classica intrauricolare con adattatori in silicone. Il jack è a 45°, sempre un’ottima caratteristica che aiuta nel conservare il prodotto nel tempo. Il filo è gommato, non una scelta eccezionale in quanto le Qian39 già recensite hanno avuto dei problemi con la perdita della patina gommata più esterna. Questo cavo, almeno, sembra di qualità superiore. Il jack è placcato in oro, per nulla banale per la fascia di prezzo. Gli auricolari sono in metallo, colorati – nel mio caso – in rosso, ma ci sono anche in blu o in nero. Danno una sensazione di solidità e durabilità. Anche addosso stanno bene, a differenza di modelli dal design simile come le più costose Meze 12 Classics – qui la recensione, se siete interessati. L’isolamento, coi giusti gommini, è davvero degno di nota. Il cavo non soffre di microfonicità. C’è anche un serracavo per aumentare la stabilità. I gommini sono inaspettatamente morbidi e di qualità per il prezzo. Quelli in memory foam, colorati, sono classici di media qualità, si espandono piuttosto velocemente ma hanno una porosità interessante, paiono durevoli.
Suono
Ho testato le Qian79 con una serie di dispositivi mobili e desktop.
DAP: Dodocool DA106, FiiO M7.
DAC/Amp: XDUOO XP-2 (Bluetooth da Mi MIX 2 e FiiO M7; AUX da Dodocool DA106 e FiiO M7); TOPPING NX4 (USB da FiiO M7, Mi MIX 2 e MacBook Pro 2012; AUX come sopra); SibaSonic Byta; Zorloo ZuperDAC-S da Mi MIX 2.
Interfacce USB: Focusrite 2i2 da MacBook Pro 2012.
Le prime impressioni sono state molto, molto positive. La sensazione di quando si scopre una cuffia inaspettatamente ben suonante, come mi è successo con le Tin Audio T2 al tempo, è sempre appagante. È sempre facile cadere nel “questa è l’unica cuffia di cui possiate mai avere bisogno”, e – pur ammettendo di averlo pensato – ho poi messo le mani avanti analizzando più nel dettaglio il suono di queste 79. In linea generale, sono incentrate sulle voci. Mi aspettavo un’equalizzazione molto vicina a una V, ma la mia percezione del caso è opposta: i medi sono molto chiari e ben definiti, e paiono ergersi sopra le frequenze inferiori e superiori. Le voci, soprattutto maschili, godono di particolare enfasi, e questo non perché quelle femminili non siano altrettanto buone, ma perché da una cuffia calda come questa il rischio è di avere un po’ di impasto nelle basse frequenze; qui non accade. Come avevo notato nelle altre QianYun, i generi acustici sono quelli che preferiscono. Ho detto che è una cuffia calda: c’è effettivamente dell’enfasi nei bassi “comodi”, mentre il sub è morbido e solo accennato. Non sono bassi veloci, decadono piuttosto lentamente e con una certa ariosità. Senza dubbio piacevoli, ma meno adatti ai generi che richiedono più velocità (drum’n’bass e simili). Qualcosa come i Kings of Convenience o Damien Rice sarà sicuramente gradevole attraverso questi auricolari. Ho un rip di Adele da vinile che suona in modo davvero piacevole e naturale, da una cuffia che non sempre ha la giusta naturalezza. Alcuni pezzi, magari registrati peggio, hanno un che di artificiale che denota una certa fedeltà dei driver, che richiedono un buon lavoro in fase di registrazione per dare il meglio. Non che non siano affatto colorate, anzi, ma “non perdonano”. Le medie frequenze sono le più definite e corpose, sia per le voci che per le parti strumentali. Le trovo leggermente sibilanti sugli alti, che per gusto personale avrei tirato giù di qualche decibel. Il palcoscenico è ampio e anche piuttosto profondo. Apprezzo la precisione della rappresentazione degli strumenti e delle voci nello spazio, elementi realistici e ben gestiti – anche grazie al fatto che non c’è nessun crossover e quindi è più semplice ottenere una coerenza acustica. In linea generale, definirei la risposta in frequenza a W, con enfasi sui medi e sugli alti, un po’ meno sui bassi. Un’equalizzazione nel complesso matura e apprezzabile, senza buchi o picchi evidenti che compromettano l’esperienza di ascolto. Rispetto alle 39, le trovo adatte a più generi, gestiscono comunque meglio delle precedenti ogni tipo di carico che viene loro affidato. Sono facili da pilotare anche da smartphone e non trovo particolari vantaggi nell’amplificazione dedicata. Apprezzo la separazione strumentale che è sufficientemente definita. Onestamente, nonostante apprezzi di più generi acustici in pasto a questi auricolari, qualcosa come Singularity di Jon Hopkins (l’album) suona in maniera eccellente: la spazialità è preservata, l’attacco è sempre incisivo, il suono ha la cosiddetta caratteristica d’essere organico. Attenzione perché appena sbagliate gommini e l’isolamento perde, il suono comincerà ad essere veramente sottile e artificiale. È importantissimo con questo set ottenere un fit sicuro e non lasciar passare aria di troppo (il driver dinamico è già arieggiato dalle aperture dedicate).
Confronti
NiceHCK EP10: si trovano solo su AliExpress e costano di meno. Come qualità costruttiva vincono, così come per dotazione di accessori. Per quanto riguarda il suono, non mi sento di dire che in assoluto una suoni meglio dell’altra. Entrambe sono a singolo driver dinamico, le EP10 sono più a V mentre queste 79 più a W. C’è da ambo i lati una coerenza dell’accordatura (passatemi il termine), e trovo gli stessi pregi e difetti quando si tratta di naturalezza o artificiosità: sono cuffie piuttosto fedeli nel rappresentare il timbro di un brano, quindi sta a voi trovare il miglior isolamento e il connubio più adatto tra sorgente e genere musicale. Senz’altro andate a colpo sicuro con entrambe. Ciò che è molto diverso è il peso: le EP10 sono in ceramica e pesano molto di più, sono più prone ai graffi e hanno una vestibilità ibrida tra intrauricolare e cuffia piatta che può piacere o meno. Tendenzialmente preferisco le Qian79.
BLON BL-03: ormai un mostro sacro di quest’anno, costano ad oggi solo cinque euro in più delle 79, ma di importazione. Per la cifra trovo difficile consigliare altro. Ma tenendo conto del fatto che dovrete comprare un cavo e dei gommini, perché quelli di serie sono pessimi, si comincia a intravedere un divario di prezzo più consistente. Dunque, posso dire che alla stessa cifra non avrei dubbi sullo scegliere le BLON - suonano in modo più naturale, coprono un range di frequenze sensibilmente più estremo negli alti e nei bassi e hanno un tuning più facile da apprezzare, sebbene meno incentrato sulle voci -; d’altro canto, le Qian79 costano meno. A conti fatti, parecchio di meno. E per 17 euro sicuramente si difendono bene.
Tin HiFi T2: altra pietra miliare dell’alta fedeltà economica. Sono le più piatte tra quelle analizzate qui. Sicuramente vincono su tutte le altre in quanto a dettagli. Dalla loro parte godono di due driver, per cui le alte frequenze sono gestite da un tweeter dedicato. Costano più o meno quanto le BLON, ma non hanno bisogno di altre spese per funzionare a dovere. Le T2 sono una di quelle cuffie per cui penso ci si possa sentire appagati senza necessitare d’altro. Se sono comode alle vostre orecchie (per me è il più grosso difetto) vi direi di affidarvici senza problemi. Hanno meno bassi di altre soluzioni, ma per me sono equalizzate alla perfezione. Certamente sono più lineari delle 79, ma anche queste meno orientate alle voci. Le 79 sono una perfetta cuffia “da battaglia”.
Sono stato poco gentile coi confronti con le 79 non perché siano un cattivo prodotto – anzi! – ma perché il mercato su queste fasce di prezzo offre una quantità impressionante di alternative. Le Qian79 non eccellono in quanto a qualità costruttiva o del suono, ma fanno tutto bene. Onestamente, fanno tutto incredibilmente bene per quello che costano. Non vedo motivi per scegliere le blasonatissime CX300 di Sennheiser in confronto a queste, e con questo penso non serva dire altro.
Conclusioni
Ci sono illimitate scelte nel mercato, ma al prezzo a cui sono vendute queste 79 difficilmente troverete di meglio. Siamo su una fascia economica e per pochi euro (di importazione) si può ottenere di più, è vero. Proprio perché si sta risparmiando, però, si può essere meno disposti ad aggiungere anche solo qualche euro. E poi non tutti amano il design con l’archetto che poggia sopra l’orecchio, e auricolari come questi – studiati apposta per l’ascolto – hanno comunque ancora da dire la loro. Oltretutto comparando i prezzi sulla stessa piattaforma le Qian79 sono effettivamente le più economiche tra quelle citate. E sono comode, più delle altre, anche per uno come me che notoriamente lotta per ottenere una vestibilità accettabile con cuffiette di questo genere.