Recensione KZ ES4

Sebbene io non sia un grande fan di KZ – lo potrete capire dalla mia recensione delle ZS3, che trovate qui – quando mi è stato proposto di testare queste ES4 ho acconsentito, sperando in un miglioramento in questa nuova generazione. Vero è che dovrei rivolgermi alla diretta evoluzione delle ZS3 (le ZS4) perché questo intento risulti più scientifico, ma credo che non ci sia una grande differenza tra le due se non nelle fattezze. Per quanto riguarda l’hardware, infatti, sono entrambe cuffiette ibride a doppio driver, e il prezzo di vendita è il medesimo.

Ringrazio Easy Earphones/YinYoo per il sample e lascio il link per l’acquisto su Amazon alla fine dell’articolo.

P1010778.JPG

 

Unboxing e prime impressioni

L’esperienza di spacchettamento è la stessa di qualsiasi altra KZ di fascia economica: dentro alla scatola bianca - con le forme degli auricolari disegnate sul fronte e le specifiche tecniche sul retro – ci sono le cuffiette, il cavo (che arriva staccato) e qualche foglio dalla dubbia utilità. Le cuffiette sono gradevoli esteticamente, di un rosso semitrasparente al cui interno si vedono i driver e un circuito con tanto di logo di KZ che è probabilmente piazzato lì per bellezza, ma non è funzionante. Lato costruttivo sono meno entusiasta: i due pezzi di plastica (di mediocre qualità) che compongono il guscio paiono essere attaccati in maniera molto precaria e appena ho attaccato il cavo ho sentito degli scricchiolii molto poco rassicuranti. A proposito di cavo, l’ho trovato migliorato rispetto alle ZS3, è intrecciato e non più un semplice filo di gomma. Altro lato positivo, che rimane, è il jack a L. Meno apprezzabile l’archetto in memory (che è proprio un fil di ferro rivestito) che va appoggiato sull’orecchio, che è scomodissimo per due motivi: mantiene una forma troppo rigida che non si adatta a dovere all’orecchio, e rende impossibile districare il cavo quando si attorciglia.

P1010786.JPG

Fortunatamente il cavo è sostituibile, per cui potete acquistare quello che più si confà ai vostri bisogni (farò un esempio più avanti in questa recensione). Specifico che ho in test la versione che arriva di default senza microfono lungo il filo (fattore che tendenzialmente preferisco, in quanto evita possibili interferenze elettriche).

La vestibilità con il cavo di serie è pessima. Se avevo trovato scomode le ZS3, è perché non avevo provato queste. Non voglio esagerare (avrei spontaneamente fatto il paragone con l’infilarsi un camion nelle orecchie), ma il fatto che i gommini di serie siano piuttosto duri e con una strana trama zigrinata (tipica delle KZ, peraltro) e le dimensioni siano enormi, il comfort che ne deriva è nullo. Per questo ed altri motivi, le mie sessioni di ascolto con questi auricolari sono state davvero brevi. Se non altro, ho rivalutato la comodità delle ZS3. Come per il cavo, consiglio di cambiare anche i gommini, magari con un paio in memory foam.

P1020499.JPG

Per provare a migliorare la situazione della scomodità, ho montato un cavo aftermarket a 6 core che mi ha inviato YinYoo – che è anche il produttore dello stesso. Cosa migliora rispetto al cavo originale? Il fatto che non si ingarbugli, che abbia un serracavo (il famoso “chin slider”), e che sia privo di qualsiasi tipo di archetto in fil di ferro/memory/quant’altro. Migliora notevolmente anche la vestibilità, permettendo un ascolto decisamente più confortevole. L’unico lato che rimane negativo, nel frangente comodità, è che pur utilizzando i gommini di misura più piccola continueranno a dare fastidio. Questo perché il beccuccio è assolutamente fuori misura – anche gli stessi gommini richiedono tantissimo tempo per essere montati, se siete abituati ad auricolari con misure standard. Un paio di cuffie (di tutt’altro livello) che mi hanno stupito per il motivo opposto, ovvero per l’estrema comodità nel cambiare i gommini, sono le Mason V3 di Unique Melody (la recensione qui).

P1010777.JPG

Suono

I test sono stati fatti con il FiiO M7, il Dodocool DA106 e il MacBook Pro - con e senza la Focusrite 2i2.

A suo tempo, ho sconsigliato le ZS3 soprattutto per la esagerata enfasi nei bassi e gli alti insufficienti. Noto che in queste ES4 c’è stato un tentativo di bilanciare le frequenze, ma che risulta nel complesso insufficiente. Faccio un passo indietro.

P1010781.JPG

Al primo ascolto queste cuffie non sono state terribili. C’è una buona spazialità, un suono avvolgente, sempre tendente al caldo ma non così spostato sui bassi come le ZS3. Penso che per chi non abbia particolari pretese, né abbia già avuto esperienze acustiche di alto livello, né abbia un budget più alto, queste cuffie possano anche essere soddisfacenti. Il suono è il più delle volte credibile, migliore in senso generale di altre cuffie che ho provato, e digerisce in un modo o nell’altro qualunque genere musicale.

Ma un’analisi più tecnica, e soprattutto un confronto diretto con altri modelli, mi hanno fatto ridimensionare le prime impressioni riguardo al suono.

P1020497.JPG

I bassi sono buoni, ma peggiori rispetto alle ZS3: più lenti, meno precisi e purtroppo seguono la tendenza generale di questi monitor (un po’ fa male chiamarli così) ad avere uno strano riverbero per tutta la scena. Ma, compresa l’atmosfera che si crea indossando questo prodotto, che definirei quasi una “virtualizzazione” di dubbia utilità, non mi sento di dire che i bassi sono un punto di debolezza del prodotto. Anzi, chi li apprezza può affidarsi, con qualche riserva, a queste cuffie. C’è anche un accenno di sub-bass, rivolgendosi ai giusti pezzi (e.g. “Butterflies” di Sia, tutt’altro che recente ma ben mixata e masterizzata, come tutto l’album a cui appartiene, “Colour the small one”). Oltretutto, le percussioni sono discrete e abbastanza incisive, per cui per un uso casual le posso davvero comprendere. Magari avendo anche dei grossi padiglioni auricolari. Sbilanciandomi, direi addirittura che le percussioni sono la cosa migliore che potete tirare fuori da queste cuffie.

Gli alti rimangono un problema. Come nelle ZS3, e nonostante il cavo migliore, i sibili sono ancora presenti – ma leggermente meno udibili – e i suoni in gamma alta tendenzialmente troppo aspri. Cercando un grafico di risposta in frequenza, è effettivamente possibile notare una seria difficoltà dei driver a riprodurre gli alti. Le voci femminili sono accettabili. Quando faccio distinzione tra voci maschili e femminili, intendo quelle molto alte (femminili) e molto basse (maschili), ma tendenzialmente le impressioni si equivalgono tra le voci, soprattutto tra gamma contralto e gamma tenore. Infatti, un Chris Martin suonerà bene tanto quanto Josephine degli Oh Wonder: bene, ma non eccezionalmente.

P1020496.JPG

Non c’è un palcoscenico particolarmente ampio né una scena realisticamente riprodotta (dallo stesso album citato sopra, “Don’t bring me down” è un pezzo perfetto per testare la scena ricreata; qui è mediocre, non pessima). Il prodotto è economico e non bisogna avere troppe pretese, ma ho l’impressione che KZ punti esclusivamente alla quantità dei prodotti piuttosto che alla qualità degli stessi. Se pensiamo a quanti modelli con la stessa configurazione sono nella loro linea, viene da chiedersi perché non farne uno solo, ma con un comfort migliore, una qualità costruttiva superiore e una ricerca più approfondita in ambito acustico. Non lo dico per screditare questo prodotto, che se la cava con i giusti accorgimenti, ma perché la concorrenza è più che mai agguerrita soprattutto in fascia economica. Di queste ES4 ho letto e sentito tante cose: un ragazzo sosteneva che fossero migliori, sotto ogni aspetto, alle Shure SE215. Lungi da me lasciare inattaccati i mostri sacri (anzi, per le Mason V3 di Unique Melody non ho avuto tante belle parole da spendere), ma queste KZ non possono competere con prodotti di fascia superiore. Per 15/20 euro il suono è discreto, ma nulla più. Anzi, comparandole alle Xiaomi Hybrid Dual (di prima generazione), con la stessa configurazione e sulla stessa fascia di prezzo, ne escono addirittura sconfitte. Non oso immaginare contro quelle di seconda generazione. L’unica cosa per cui darei una nota di merito alle ES4, in questo confronto, è che reggono volumi più elevati.

TinAudio T2 Pro, KZ ES4, BGVP DMG

TinAudio T2 Pro, KZ ES4, BGVP DMG

Conclusioni

Per come sono concepite, queste KZ ES4 paiono più una forma prototipale di monitor che un prodotto pronto. Se arrivassero con un cavo migliorato negli aspetti che ho sottolineato, dei gommini migliori e un generale occhio di riguardo per la qualità – che pare mancare quasi in ogni frangente – sarei felice di pagarle di più, sapendo di aver speso meglio i miei soldi rispetto alla situazione attuale. Attualmente, sono un prodotto salvabile solo sostituendo il cavo – che, considerando quello che ho utilizzato io, porterebbe la spesa totale intorno ai 40 euro: cifra che questa combo non vale. Con circa 40 euro prendete le RevoNext QT2 (qui la mia recensione) e avete tra le mani un prodotto superiore in ogni aspetto. Altre alternative? Le T2 di TinAudio oppure le ottime YinYoo V2 che sto testando al momento. Lascio di seguito il link per l’acquisto di queste ES4 e, soprattutto, del cavo aftermarket di YinYoo – vero protagonista di questa recensione, ma che ne avrà anche una tutta sua.

Recensione KZ ZS3

Oggi parliamo di IEM, ossia Monitor Intrauricolari, specificamente degli entry level di Knowledge Zenith. Più conosciuto come KZ, questo brand vanta un catalogo in continuo aggiornamento di auricolari, sempre più raffinati nel design e nelle prestazioni, ma dall’elevatissimo rapporto qualità-prezzo. Questo modello in particolare, che è forse il più economico di tutti, ha un prezzo di circa 15 Euro su Amazon, mentre di import ne costa meno di una decina: davvero interessante.

P1010655.JPG

Vestibilità

Come si indossano? Non benissimo. Dal momento che la miniaturizzazione costa, in questa fascia (ultra)economica le dimensioni sono piuttosto importanti. Questo significa che, nonostante la forma degli auricolari ricalchi perfettamente il negativo di un padiglione… quel padiglione non è sicuramente il mio. Con un po’ di pratica i gommini isolano perfettamente (oserei dire anche troppo) ma la tendenza a scivolare è eccessiva. Probabilmente la plastica lucida di cui sono fatti questi monitor non aiuta in questo senso. Per non parlare del fatto che dopo una mezz’ora cominciano già ad affaticare parecchio, sebbene le forme siano tutt’altro che squadrate; è proprio la dimensione ad essere fuori scala – soggettivamente parlando.

P1010657.JPG

Qualità costruttiva

La costruzione è comunque ottima: la qualità della plastica è molto elevata e le scritte in corsivo che indicano destro e sinistro danno un tocco di personalità. Ho apprezzato meno il cavo: è vero che ha il jack ad L – un punto su cui rompo sempre le scatole – ma è un filo completamente gommato, per cui si aggroviglia che è un piacere. Inoltre, se il fatto che abbia un microfono e un tasto per rispondere alle chiamate siano dei fattori per molti positivi, non si può dire lo stesso della qualità di questo microfono, che rende la voce metallica e lontana. Sicuramente, non aggiungendo i controlli del volume, hanno evitato la rogna della compatibilità iOs/Android: furbi. In ogni caso, un grande pregio di questi auricolari è il fatto che si possano staccare dal filo e montare su un altro: la stessa KZ fornisce dei cavi qualitativamente migliori e addirittura Bluetooth, ma essendo lo standard “2 pin” (da 0,75 mm) adottato da una grandissima fetta di produttori, non si faticheranno a trovare cavi in argento, bilanciati, ecc.. Si può ben capire come la modularità sia quindi un importante punto a favore di questo prodotto.

P1010771.JPG


Suono

Piccola parentesi: questa recensione ha un po’ di tempo alle spalle. La pubblico solo ora per questioni di organizzazione del sito e perché ho delle scadenze molto più urgenti. Questo per dire che non ho provato inizialmente queste ZS3 con il FiiO M7 come sorgente, come le ultime recensioni pubblicate, e quindi il tutto va ponderato anche a strumenti meno specifici, quali il mio vecchio Letv 1S e l’uscita diretta del mio MacBook Pro. Da allora ho più cura per il dettaglio e anche negli strumenti che utilizzo.

Come suonano? Così così. Come accade per altri produttori, spesso quando mancano le risorse per fornire una qualità elevata, si ricorre a trucchetti, tra cui pompare i bassi per dare l’illusione di avere un buon prodotto tra le mani. Alcuni marchi rendono volontariamente la firma sonora incentrata sulle basse frequenze, e questo è purtroppo uno di quei casi. Qui i bassi fanno quasi paura, devo dire anzi essere anche pregevoli (veloci e incisivi), ma gli alti sono pessimi. Pessimi non solo perché raggiungono una pressione insufficiente e quindi il volume risulta basso, ma anche perché talvolta gracchiano come se non reggessero gli sforzi. Oltretutto i sibili sono troppo presenti, ma questo è un fattore ovviabile con un cavo aftermarket; ad esempio, il TRN a 8 core è famoso proprio per questo motivo. Dunque, a seconda del genere che ascoltate, potreste amarle o talvolta pensare che abbiano qualcosa che non va; tendenzialmente non ho avuto mai un’impressione negativamente estrema, semplicemente le ho trovate un po’ limitate. E ci mancherebbe, visto il prezzo.

Riassumendo, sono cuffie per chi ama i bassi pompati (si sentono quasi esclusivamente quelli) e hanno delle criticità con le voci nelle alte frequenze, che sono sibilanti. I medi sono arretrati ma qualitativamente migliori degli alti, e le voci maschili sono comunque sufficientemente udibili e definite. Ho letto e sentito di persone che ritengono queste cuffie bilanciate: non lo sono. Sono ampiamente a V nella risposta in frequenza e sbilanciate in gamma bassa, ma questo per certi versi rende il tutto di più facile ascolto, per molti. Io ho trovato questo basso talmente esagerato da disturbare la chiarezza e il dettaglio di altre frequenze. Non è la mia firma sonora preferita, per certo. Ma per alcuni sono sicuro che possa andare più che bene. Ritengo infine che il cavo in dotazione soffra di una leggera microfonicità - nulla di esagerato - e si sentano talvolta, soprattutto in silenzio, un po’ di rumori di fondo. In merito a questo, c’è una live di Jeff Buckley (Live at Sin-é) in cui la registrazione risente fortemente di disturbi dovuti a interferenze tra amplificatori e microfoni - presumo. Con queste KZ (ma anche le ES4, ma anche le 1MORE Piston) è davvero udibile e fastidioso questo sottofondo sporco. Confronto assolutamente scorretto, ma con le Unique Melody Mason V3 (2700$ di monitor) questo non è stato un problema. Strano: era un’interferenza che fa parte della registrazione, eppure era molto, molto attutita in quel caso. Secondo me è una questione di driver: le armature bilanciate, soprattutto se di livello, hanno anche questo pregio di attutire i disturbi. Con le ZS3, che hanno un solo driver dinamico, non c’era modo di evitarli.

P1010782.JPG

 

Unboxing

Considerando il prezzo bisogna dire che l’imballaggio è curato e piacevole, essenziale ma completo. Le istruzioni, sebbene in un inglese abbastanza fantasioso, sono utili, perché forniscono una basica guida al rodaggio – che si creda o meno al burn-in, visto che male non fa, perché non farlo? Nella confezione ci sono cavo, auricolari e gommini di ricambio; nulla più e nulla meno. Volendo, KZ produce (o meglio, si fa produrre) i classici contenitori rigidi da monitor per dare una parvenza di professionalità ai suoi prodotti – sottolineo che spesso e volentieri sono prodotti quasi professionali, ma non posso sostenerlo di questi in particolare. Io ho uno di questi contenitori, esattamente identico a quelli venduti da KZ ma senza l’adesivo del brand (ma c’è lo spazio vuoto, cosa simpatica).

P1010773.JPG

Conclusioni

Se dicessi che consiglio ad occhi chiusi questo prodotto non sarei onesto. Non credo valga la spesa (non a prezzo pieno, almeno). Ma devo dire che grazie a questi auricolari ho scoperto un brand in continua evoluzione, che fornisce auricolari per tutte le tasche, dal design sempre più raffinato e di carattere, di cui presto proverò anche altri modelli. Dunque, forse questi ZS3 non sono dei monitor da prendere in considerazione, ma sono un assaggio di un brand in ascesa e fanno intravedere un grosso potenziale. A detta di molti, gli ultimi modelli hanno risolto diverse criticità - come il sibilo nelle voci femminili – che in KZ si portavano avanti da diverso tempo. Perciò vi rimando alle future recensioni e metto il link per l’acquisto, nel caso in cui vogliate comunque affidarvi a questo prodotto. Il mio consiglio, se lo fate, è di munirvi di un cavo migliore e magari anche di un paio di tips in memory foam. Probabilmente, se questo che ho appena consigliato fosse stato il kit di serie, queste cuffie avrebbero avuto una marcia in più. Ma siamo sulla fascia ultra-economica e ci sono questi ovvi compromessi da accettare. Tra qualche tempo uscirà la recensione delle ES4 e più avanti delle ZS4, le vere eredi di queste ZS3. Vi dò giusto un assaggio delle ES4: si sente la volontà di bilanciare le frequenze, ma il risultato non è ottimale. Queste ZS3 sono più facili da ascoltare, più incisive nel suono e più comode da indossare.

Comprale su:

Amazon

Gearbest