Introduzione
Scrivere la recensione della Canon Eos R è, paradossalmente, una delle cose più facili per chi fa questo mestiere: se la critichi significa che si è ottimi recensori e intransigenti, se la lodi significa che si è ottimi recensori e comprensivi. È una win-win. Questo accade perché, per pochi modelli come per questa Canon, l’opinione pubblica si è divisa tra chi l’ha amata dal primo momento in cui l’ha presa in mano e chi l’ha criticata per le sue stravaganze e limitazioni.
Ho avuto l’occasione di provare la EOS R in due occasioni e per un periodo prolungato che mi ha permesso, pur non possedendola, di studiarla e metterla alla prova sia dal punto di vista fotografico che video.
Senza prescindere dall’esperienza personale, è giusto sottolinearlo, procediamo a intavolare una discussione su questa macchina.
Questa è la nostra recensione della Canon EOS R.
Contesto
La EOS R è il primo modello mirrorless di casa Canon e rappresenta il tentativo di insidiare un mercato in fortissima ascesa dominato da Sony e Panasonic. È anche il tentativo di dimostrare ai propri fedeli acquirenti che anche Canon è in grado di svecchiarsi e di togliersi quell’alone di negatività che nell’ultimo periodo ha segnato una spaccatura tra i fan del brand e chi, invece lo critica aspramente, senza soluzione di continuità tra le due fazioni.
Si tratta di un modello uscito nel 2018, più o meno in contemporanea con le Nikon Z6 e Z7, a loro volta primi esperimenti di Nikon nel settore mirrorless.
Canon ha puntato tutto su due fattori: continuità ed ergonomia. Di fronte alla necessità di ridurre la distanza tra lente e sensore e, quindi di creare una nuova baionetta, Canon, come anche Nikon, ha scelto saggiamente di dare la possibilità ai propri acquirenti di avere incluso nel prezzo un adattatore che permette di utilizzare tutto il parco ottiche EF-mount. Questo ha una doppia valenza: dare continuità al brand nel tempo, permettendo a chi ha investito anche migliaia di euro in un set di ottiche di poter utilizzare anche sul nuovo sistema, e non far inferocire gli acquirenti. Si tratta di due lati della stessa medaglia; Canon strizza l’occhio al canonista senza precludere ai nuovi acquirenti di potersi avvicinare al nuovo modello.
Tuttavia, ne parleremo più avanti, la Eos R rappresenta una macchina di transizione, un esperimento riuscito, sì, ma all’apparenza incompleto.
Da segnalare l’uscita di un modello gemello, ma con funzioni limitate e dal prezzo più basso, la Canon Eos RP, uscito all’inizio del 2019.
Tecnica
La EOS R è costruita intorno ad un sensore FullFrame da 30,3 megapixel ed a un sensore Digic 8. Si va ad inserire nella trafficata fascia di mercato delle mirrorless FullFrame in cui a farla da padrona è Sony con la sua serie A7 e A9 (leggersi “Alpha”).
Il corpo macchina è tropicalizzato e pesa 660 g. È dotato di uno schermo LCD touchscreen articolato reclinabile in tutte le direzioni, uno dei pregi di questo modello a dire il vero. Il mirino è, ovviamente, elettronico.
Non è presente la stabilizzazione sul sensore. Questo è il primo di una serie di aspetti che non convincono. La stabilizzazione, soprattutto su un modello high end come questo, è ormai uno standard del mercato. La scelta non è troppo comprensibile a mio avviso e si fa sentire, soprattutto in ottica video. C’è da dire che, per il resto, il corpo macchina ha un aspetto gradevole, un peso lieve, un grip solido e piacevole e uno schermo LCD serio. La stabilizzazione è l’unico aspetto che fa storcere il naso.
Scatta in jpeg e Raw. La raffica è piuttosto lenta, soprattutto se paragonata a modelli Sony, altro elemento che penalizza questo modello, soprattutto nell’ottica di fotografia d’azione. In effetti sono 5 scatti al secondo in autofocus non è un qualcosa che fa gridare al miracolo, soprattutto se consideriamo la capacità delle ammiraglie Canon di scattare raffiche paurose.
Dati alla mano, il comparto video è poco soddisfacente: 4k, sì, ma con un crop sensibile e solo fino a 30 fps, FHD al massimo fino 60 fps e file in camera al massimo a 4:2:0 8-bit. È presente il Canon-Log, ancora di salvezza del videomaker, gaudeamus. Ne parleremo meglio più avanti.
La sensazione è che si tratti di una macchina di compromesso, esattamente quello che ci si aspetta da chi muove i primi passi in un nuovo settore del mercato.
Filosofia della EOS R
Veniamo alla ciccia grossa. Parliamo del feeling di questa macchina cercando di capire insieme quali siano i suoi pregi, quali i suoi difetti e a chi è indirizzato questo modello.
L’ho provata in combo con il Canon RF 24-105 f4.0 (lente che reputo eccellente) una delle poche lenti native per questo corpo macchina.
Prima di tutto: è piccola ma sorprendentemente solida e compatta. Prendendola in mano la prima volta sono rimasto sorpreso dal suo peso e dalla comodità del grip. Positivo il fatto che non abbiamo rinunciato ad un display secondario e a due ghiere per la regolazione di apertura e shutter speed. Non ha molti bottoni e quasi tutte le funzioni sono accessibili premendo il pulsante mode e toccando lo schermo LDC. Certo, l’assenza di tasti programmabili potrebbe essere un problema alla lunga ma, intelligentemente Canon ha fatto in modo che ogni aspetto relativo alla scatto potesse essere immediatamente accessibile e regolabile cliccando sulla sua icona sullo schermo. Il menù, quindi, viene quasi sempre bypassato, anche se, devo dire è comprensibile anche per chi non ha mai usato Canon con frequenza.
Altra grandissima feature di questa macchina è la protezione del sensore. A macchina spenta, una copertura in plastica si frappone tra baionetta e sensore in modo da permettere la rimozione e la sostituzione della lente senza che lo schermo sia esposto a polvere, acqua o urti improvvisi. Questa è una figata, una cosa che voglio su tutti i modelli d’ora in avanti, sia di Canon che di tutti gli altri, perché aggiunge sicurezza e aumenta la longevità di prodotti costosi e che richiedono forti investimenti.
Fotograficamente è ottima, niente da dire. L’ho provata sia in una situazione da studio che per scattare all’aria aperta. Risponde sempre bene, è adattabile, i jpeg sono di buona qualità e i raw sono ottimi per la post produzione. Sinceramente, mi sono divertito ad usarla e ho avuto ottimi risultati. Regge bene gli alti ISO e non ha paura di scendere in campo anche in situazioni di scarsa luminosità. È una macchina fotograficamente eccellente, niente da aggiungere; può tranquillamente essere considerata degna dei migliori professionisti. Che, poi, detta papale papale, parliamo di un prodotto high-end di uno dei maggiori brand al mondo: non ci si poteva che aspettare un risultato più che soddisfacente da questo punto di vista, nonostante si tratti del primo modello mirrorless.
Il comparto video è ciò che divide la critica, quindi è anche l’aspetto più divertente da trattare. Premessa: chi scrive nasce come videomaker e, quindi, se da un lato capisco alcune criticità riscontrate dai recensori e dal pubblico, dall’altro non condivido il giudizio negativo che molti hanno espresso. 4k, 24 fps e Canon-Log, questo è quello che vi serve, punto. Sì, c’è un crop pesante di 1,83x rispetto al sensore che monta (una cosa un po’ assurda, ammettiamolo) ma, signori, Panasonic ha costruito la sua fortuna negli ultimi anni con sistemi micro 4/3 con crop 2.0x; sinceramente non vedo quale sia il problema. Ancora una volta ci affidiamo alla teoria del limite: se avete una limitazione, il vostro stile, inevitabilmente, dipenderà da questa mancanza. Corollario: sfruttate le potenzialità per sopperire ai problemi. I file prodotti da questa macchina sono ottimi e profondamente malleabili in post produzione, i colori sono brillanti e la sensibilità ISO permette di gestire bene il low light; tutte qualità invidiabili. Poi c’è l’auto-focus Dual Pixel di Canon, uno dei migliori sul mercato e molto affidabile, molto preciso e molto intuitivo (si usa lo schermo touch per selezionale un punto d fuoco). Io ho avuto la possibilità di usarla per registrare interviste e come seconda camera per un cortometraggio e si è comportata in modo ottimo. E se l’idea del crop vi da così fastidio, avviso la gentile clientela che nel 2020 il formato FullHD è ancora alla base dei contenuti online e che questa macchina sforna un ottimo 1080p. Non sarà la miglior fotocamera per video ma è utilizzabilissima. Sinceramente, bocciare una macchina fotograficamente egregia in virtù di un comparto video non equiparabile mi sembra una forzatura; primo, perché non è così pessimo come molti lo dipingono, secondo, perché, se il focus dell’acquirente è il videomaking, esistono modelli più adatti, più versatile e pensati per quella specifica funzione. E poi, signori, questa è una macchina “fotografica” e ogni commento relativo ad un comparto che, per quanto importante, è comunque di nicchia e interessa solo alcuni dei potenziali acquirenti, lascia il tempo che trova. Quindi, sì, il comparto video non è eccelso, ma, no, questo non è un fattore di reale criticità. Nell’utilizzo, anche professionale, di tutti i giorni non si sente. Questione chiusa.
Veniamo a quelle che sono le problematiche vere di questa macchina. Prima di tutto, la presenza di un singolo slot SD. Secondariamente, la mancanza di stabilizzazione, quella sì, davvero negativa e penalizzante. Se avete intenzione di scattare a mano in condizioni di scarsa illuminazione o di filmare a mano libera, vi dovrete confrontare con il tremolio delle vostre mani.
Esercizi di yoga e respirazione per favorire la connessione mente-corpo, fortemente consigliati. Poi, la limitazione a 30 minuti per le riprese continue, che non è un vero problema, ma che potrebbe rappresentare una freccia in meno al vostro arco che, differentemente da altre, preclude completamente ad alcuni lavori. Ma non è la fine del mondo, diciamocelo.
Infine, il vero tallone d’Achille di questa EOS R: il prezzo. Chiariamoci, non è eclatante perché circa 2100 euro sono ormai lo standard per le mirrorless di quella fascia di mercato ma ci sono molte macchine complete che costituiscono una concorrenza temibile: la Sony A7 III è equiparabile dal punto di vista fotografico e a livello video è eccellente, oltre al fatto che costa di meno, Panasonic offre la GH5S che è un’alternativa migliore per il comparto video, ma soprattutto, propone la S1 che, sì, costa di più ma che è anche più versatile. Nikon, poi, propone la Z6, che è sensibilmente meno cara.
Il problema di questa EOS R la mancanza di appeal, l’assenza di una killer feature in grado di portare nuovi acquirenti al brand.
Però, c’è un però. La Eos R è un’ottima alternativa per il canonista che vuole svecchiare il suo corredo fotografico senza rinunciare al suo parco ottiche ma guadagnando in ergonomia e maneggevolezza. In questo senso è questa la killer feature della Eos R e, in effetti, la continuità offerta da questo sistema per chi già usa Canon è l’elemento più importante. Il corpo macchina costa, certo, ma, grazie all’adattatore RF-EF, si può ammortizzare il cambio di sistema, sfruttando ottiche già in possesso e acquistando quelle native nel tempo, in vista dell’evoluzione del sistema mirrorless a principe del mercato. Cosa, per altro, ormai avvenuta. Alcuni, come chi mi ha fornito la macchina, la affianca direttamente ad una 5D Mark IV per lavori in studio e la utilizza come corpo fotografico principale nelle uscite all’aperto in virtù della sua compattezza.
Dare un giudizio complessivo è complicato: la prova d’utilizzo è stata ottima, il feedback positivo, i risultati eccellenti. D’altro canto non la vedo come una macchina appetibile per chi non abbia già ottiche Canon a disposizione per i motivi di cui sopra e per le alternative sul mercato.
La EOS R è una macchina eccellente ma, forse, non vale la spesa se non siete Canonisti.
Non vale nemmeno il discorso fatto per la GH5 circa la possibilità di evolvere la propria produzione se si parte da una entry level: semplicemente, se si possiede una Aps-c Canon, la Eos R non può godere delle ottiche che già si posseggono e, quindi, rappresenterebbe un cambio di sistema (limitatamente alle ottiche solo per APS-C n.d.r.). E attenzione al fatto che Canon abbia nel suo catalogo anche il modello “EOS RP”, sorella minore della R, ma anch’essa mirrorless e che, pur con limitazioni, offre lo stesso mount, la stessa compatibilità, un ingombro ancora minore, maggiore appetibilità per l’utente non-canon e un prezzo più basso di quasi 1000 euro.
In definitiva, la EOS R è come Venezia: bella, ma non la comprerei. Anche se un giro ogni tanto mi piace farmelo.
EDIT:
Canon ha recentemente annunciato l’uscita della Canon EOS R5, l’evoluzione della R. Questa nuova macchina rappresenta il tentativo di Canon di dare filo da torcere ai competitor con un modello che non solo promette prestazioni fotografiche al livello dell’ammiraglia reflex 1DX MK III e capacità video mostruose (si sbandiera l’8K...). Ecco, questo nuovo modello, che sarà dotato di un nuovo sensore, di un nuovo processore e di altre migliorie, potrebbe rappresentare una benedizione anche per la R la quale potrebbe scendere sensibilmente di prezzo, da un lato, e vedere il suo parco ottiche ampliasi, dall’altro. Forse la Eos R rappresenta, in salsa fotografica, un buon vino: migliora col tempo.
Documentario girato con la EOS R: https://quokkaproduction.com/spremuta-di-limoni/
Pro
Ergonomia, compattezza, peso
Protezione del sensore
Facilità d’utilizzo
Compatibilità, tramite adattatore in dotazione, con le lenti EF - Qualità delle ottiche Canon native
Qualità del comparto fotografico
Auto-focus
Canon-Log
Contro
Prezzo
Mancanza di stabilizzazione sul sensore - Poca incisività del comparto video
Esistenza di un modello “EOS RP”
La potete trovare nei seguenti store online:
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Ollo Store: https://www.ollo.it/canon-eos-r-adattatore-da-ef-a-rf-mirrorless/p_728846
eGlobal: https://www.eglobalcentral.co.it/canon-eos-r-mirrorless-fotocamera-digitale-solo- corpo.html
B&H: https://www.bhphotovideo.com/c/product/1433710-REG/ canon_eos_r_mirrorless_digital.html