Recensione RevoNext QT2

Mi voglio subito sbilanciare per quanto riguarda questi auricolari: sono davvero, davvero di livello. Hanno un prezzo concorrenziale, una resa sonora interessantissima, un design caratteristico (anche se non è il più originale). Ma una recensione non può fermarsi a questo, e il prodotto perfetto ancora non mi è capitato tra le mani. Per cui ora analizzerò ogni punto con più calma e darò il giusto peso anche ai lati negativi – che premetto essere pochi.

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Unboxing e prime impressioni

La scatola di questi auricolari non ha nulla di più e nulla di meno della concorrenza nella sua fascia: immagine del prodotto sul fronte, alcune informazioni sui lati, nessun astuccio per il trasporto. La presentazione, però, è carina, con i gommini e gli auricolari incastonati in una forma di schiuma. I gommini sono di tre misure diverse. Insomma, veramente l’essenziale, ma questo è chiaramente servito ad abbassare il più possibile i costi, come vedremo successivamente.

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La prima impressione, per quanto concerne il design, è che sia stato ispirato dalle celebri Andromeda di Campfire Audio; non è un dramma, lo abbiamo visto fare da molti. Il cavo è buono, simile a quello delle Meze 12 Classics (recensite qui), ma removibile e con l’ultima parte uncinata semirigida; personalmente non amo il materiale né questa scelta per l’archetto, ma il lato positivo è che si potrà sostituire con un altro aftermarket. Attenzione, in tal caso, perché lo standard 2-pin di queste QT2 è da 0.78mm e non da 0.75mm come per le KZ. Se volete un consiglio, vi riporto ciò che è stato a sua volta consigliato a me: prendete un cavo TRN a 8 core, lo si trova su AliExpress a circa 10$ (qui).

Il fit è davvero buono, sono auricolari che vestono bene al mio orecchio e non danno segni di instabilità. Ma ci sono due punti poco convincenti: l’archetto di cui parlavo poco fa, che si appoggia sull’orecchio, è troppo rigido e non riesce ad aderire alla parte posteriore dello stesso, anche a causa della mancanza di un serracavo, lungo – appunto – il cavo stesso. Il secondo punto è che dopo un’ora di ascolto, gli angoli squadrati saranno abbastanza dolorosi per le parti cartilaginee dell’orecchio, per chi ha delle forme auricolari simili alle mie.

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Alcuni dettagli tecnici, per chi fosse interessato:

-       Sono tre i driver di queste QT2, due dinamici e un’armatura bilanciata. Per quelli dinamici, l’aria passa attraverso due aperture sul fronte delle cuffiette, sufficienti per garantire il loro corretto funzionamento.

-       La risposta in frequenza è di 7-40000 Hz, davvero molto interessante per estensione.

-       L’impedenza è di 15 Ohm, sotto la media e ci fa capire come sia un prodotto pensato per essere facilmente pilotato anche da smartphone. Infatti, viene venduta anche una versione con microfono.

-       Altre specifiche nelle immagini.

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Suono

Al solito, ho utilizzato come sorgente il FiiO M7, il Dodocool DA106 e il Mi Mix 2 in accoppiata con il DAC/Amp di Audirect di prima generazione, il Whistle, e il MacBook Pro 2012 con interfaccia audio Focusrite 2i2.

Il punto forte di tutta l’esperienza che ho avuto con questi auricolari, che chiamerei più propriamente “monitor”, è stato proprio il suono. Specifico già che è di riferimento per la fascia – e, più in generale, come equalizzazione. Ci troviamo infatti di fronte a un suono bilanciato in tutte le sue frequenze, che riesce a spingersi molto in basso e molto in alto, adattandosi anche alle richieste più esigenti. È un suono molto aperto, che inizialmente ho fatto fatica ad apprezzare perché particolarmente incisivo. Col passare del tempo ho invece compreso l’intento di fornire sempre una resa fedele, dettagliata, in un certo senso – positivo – “martellante”, adatta proprio all’utilizzo come monitor da studio o da palco. La bassa impedenza garantisce un volume generalmente superiore alla media, a parità di condizioni. Per far comprendere meglio la mia esperienza, potrei stilare una serie di caratteristiche e descrivere molto velocemente come le ho trovate:

-       Sub-bass: c’è, l’estensione in gamma bassa è davvero ottima e permette di avere la certezza di non faticare a riprodurre queste frequenze.

-       Bassi: assolutamente non enfatizzati o sovrastanti, ma presenti e anche piuttosto veloci. Ottimi e coerenti con il bilanciamento generale del suono.

-       Medi: buoni, non arretrati. Le voci in questa gamma sono ben udibili e non c’è sensazione di “impasto”.

-       Alti: taglienti, per il mio gusto quasi fastidiosi ma sempre ben presenti, anche le voci femminili non incontrano difficoltà.

-       Separazione strumentale: più che sufficiente, il dettaglio è sopra alla media per la fascia e anche la definizione delle singole parti non risente di strani amalgami.

-       Sibili: purtroppo questo è l’unico lato negativo di tutta la questione del suono. Soprattutto negli alti, le “s” sono molto pronunciate e fischiano un po’ eccessivamente. Cambiare il cavo di serie con quello consigliato sopra quasi sicuramente può risolvere questo problema (è un cavo notoriamente conosciuto per placare i sibili). In questo caso, l’utilizzo di questi IEM è stato negativo soltanto con l’Audirect Whistle, che – come dice il nome – fischia.

Battute a parte, devo parzialmente rimangiarmi ciò che ho detto nella recensione del FiiO M7 (qui): non è una cattiva sinergia quella tra i due, è proprio la firma sonora dall’estremo dettaglio e incisività di queste cuffie a renderle talvolta “affaticanti”. Diciamo che sono perfette per un’ora di ascolto, dopodiché sia fisicamente che acusticamente potreste avere bisogno di una pausa.

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Confronti

Come già scritto nella recensione delle Meze 12 Classics, ho comparato questi due modelli perché, seppur diversi, secondo me si piazzano più o meno sullo stesso livello di qualità. Su Amazon stanno entrambe intorno ai 60€. Sono prodotti completamente diversi: queste QT2 hanno un suono di riferimento, cristallino, dettagliato, ma a volte faticoso. Le 12 Classics sono invece più sbilanciate verso i bassi, con uno sfondo più scuro ma meno faticose da ascoltare a lungo. Il vostro gusto vi farà decidere.

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Se invece decideste di importare le QT2, il prezzo si aggirerebbe intorno ai 35€. Su Amazon è il prezzo delle 1MORE Piston 1M301. Non c’è storia tra le due: queste RevoNext sono superiori in quanto a suono praticamente in ogni aspetto. Dove invece sono da preferire le 1MORE è in quanto a dotazione – molto completa (come ho scritto nella recensione qui), e in quanto a vestibilità: le Piston sono forse il più comodo paio di auricolari che abbia mai provato. E sono senz’altro meno faticose da ascoltare a lungo.

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Conclusioni

Consiglio l’acquisto di queste RevoNext QT2? Assolutamente sì. Per me, in quanto a suono, valgono ben più del prezzo richiesto. Spero di poter provare anche le QT3 a breve, che aggiungono un’armatura bilanciata alla configurazione di queste QT2, per poter dire con certezza se questo brand è stato fortunato con questo modello oppure ci sa veramente fare. Personalmente le consiglio per l’ascolto di musica e per la produzione musicale (o performance live), perché coprono a tutto tondo qualsiasi tipo di utilizzo. Sono resistenti, il cavo è sostituibile, suonano veramente molto bene, e l’unica vera criticità che posso sottolineare è l’affaticamento fisico che potrebbero causare ad alcuni. Aggiungo, per concludere, che la versatilità di avere una cuffia con cavo sostituibile vi permette di comprarne uno Bluetooth, e così può essere anche risolto il problema della scomparsa del jack audio nella maggior parte degli smartphone attuali.

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Pro

  • Qualità costruttiva

  • Suono

  • Cavo sostituibile

  • Buoni, anche se pochi, i gommini in dotazione

 

Contro

  • Cavo in dotazione (buono, ma ne preferisco altri)

  • Sibili un po’ eccessivi

 

Lascio i link a diversi store online dove acquistare questi IEM:

AliExpress

Amazon Italia